Caso Astana, arriva la lettera del presidente kazako
Questi sono giorni molto concitati ed importanti per il ciclismo kazako. Tra pochi giorni infatti, la commissione licenze Uci si pronuncerà sul caso Astana. Proprio per questa occasione il presidente della Federazione ciclistica kazaka Darkhan Kaletaev ha scritto una lettera aperta che abbiamo deciso di pubblicare:
"Questa settimana l'Astana Pro Team dovrà presentarsi davanti alla Commissione delle licenze indipendente di UCI che discuterà se compiere un passo senza precedenti, vale a dire ritirare la licenza World Tour quando siamo ormai al quarto mese della stagione 2015.
Per i nostri corridori, personale, partner e tifosi - come per tutto il ciclismo professionistico - le implicazioni della decisione di giovedi sono enormemente importanti.
Noi di Astana Pro Team e la Federazione Ciclistica Kazakistan ci avviciniamo a questa audizione non come imputati, né come oppositori della UCI, ma piuttosto come le principali parti interessate, con la possibilità di riconfermare in modo inequivocabile il nostro sostegno orgoglioso e convinto al lavoro del presidente Cookson per eliminare sostanze dopanti nel nostro sport.
Fallimenti passati associati al nome della squadra Astana hanno fatto sì che questo Pro Team sia considerato colpevole fino a prova contraria. Siamo convinti che questo esame sia il prezzo da pagare per il successo duraturo e per gli errori del passato.
La nostra politica di tolleranza zero contro il doping è stata riaffermata più e più volte con gesti concreti:
- Nella nostra adesione volontaria del Mouvement pour un Cyclisme credibile
- Nei nostro test volontari sui campioni dei corridori svolti al laboratorio indipendente di Torino;
- Nella decisione di punire violazioni ai regolamenti doping per quanto consentito dalle legge kazaka e dal codice WADA
Come il nostro grande campione Vincenzo Nibali ha detto, c'è stato un profondo senso di tradimento in occasione dei due casi positivi nel 2014, una sensazione causata dalll'insensato ed egoistico comportamento di atleti che hanno scelto di barare nuocendo alla squadra e a tutto il ciclismo kazako.
Questo senso di tradimento ci ha motivato a intraprendere ulteriori azioni decisive, ben oltre quanto richiesto, nel nome del ciclismo pulito. La lotta contro il doping è una lotta che dobbiamo vincere.
Tale impegno verrà ribadito ancora una volta alla Commissione di licenza di questa settimana. Siamo fermamente intenzionati a dimostrare che la lotta globale contro il doping è più forte con le risorse, la passione e l'unità dell'Astana Pro Team."
"Questa settimana l'Astana Pro Team dovrà presentarsi davanti alla Commissione delle licenze indipendente di UCI che discuterà se compiere un passo senza precedenti, vale a dire ritirare la licenza World Tour quando siamo ormai al quarto mese della stagione 2015.
Per i nostri corridori, personale, partner e tifosi - come per tutto il ciclismo professionistico - le implicazioni della decisione di giovedi sono enormemente importanti.
Noi di Astana Pro Team e la Federazione Ciclistica Kazakistan ci avviciniamo a questa audizione non come imputati, né come oppositori della UCI, ma piuttosto come le principali parti interessate, con la possibilità di riconfermare in modo inequivocabile il nostro sostegno orgoglioso e convinto al lavoro del presidente Cookson per eliminare sostanze dopanti nel nostro sport.
Fallimenti passati associati al nome della squadra Astana hanno fatto sì che questo Pro Team sia considerato colpevole fino a prova contraria. Siamo convinti che questo esame sia il prezzo da pagare per il successo duraturo e per gli errori del passato.
La nostra politica di tolleranza zero contro il doping è stata riaffermata più e più volte con gesti concreti:
- Nella nostra adesione volontaria del Mouvement pour un Cyclisme credibile
- Nei nostro test volontari sui campioni dei corridori svolti al laboratorio indipendente di Torino;
- Nella decisione di punire violazioni ai regolamenti doping per quanto consentito dalle legge kazaka e dal codice WADA
Come il nostro grande campione Vincenzo Nibali ha detto, c'è stato un profondo senso di tradimento in occasione dei due casi positivi nel 2014, una sensazione causata dalll'insensato ed egoistico comportamento di atleti che hanno scelto di barare nuocendo alla squadra e a tutto il ciclismo kazako.
Questo senso di tradimento ci ha motivato a intraprendere ulteriori azioni decisive, ben oltre quanto richiesto, nel nome del ciclismo pulito. La lotta contro il doping è una lotta che dobbiamo vincere.
Tale impegno verrà ribadito ancora una volta alla Commissione di licenza di questa settimana. Siamo fermamente intenzionati a dimostrare che la lotta globale contro il doping è più forte con le risorse, la passione e l'unità dell'Astana Pro Team."
Caso Astana, arriva la lettera del presidente kazako
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